I SERPENTI ITALIANI NON VELENOSI

Ecco invece una “carrellata” di serpenti italiani più comuni in città, tutti appartenenti alla famiglia dei Colubridi. La loro dentatura è detta "aglifa": i denti del veleno sono assenti.

Dunque tutti assolutamente NON VELENOSI e, anzi, piuttosto utili da ospitare in giardino per tenere lontani scarafaggi, topi e ratti dalle nostre abitazioni...

Clicca per ingrandireIl biacco (Hierophis viridiflavus)

Nomi comuni: frustone, verdone.

Si distingue facilmente dalla vipera per:
• pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali
• colorazione dalla caratteristica alternanza di squame gialle e nere che da lontano fanno sembrare il serpente uniformemente verde scuro
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.

Molto veloce nei movimenti, arriva a 150 cm di lunghezza.
Il giovane ha solo la testa macchiata di giallo e nero, il corpo è grigiastro col ventre giallo.

Esiste anche una forma completamente nera, come potete osservare dalla foto qui accanto.



VOLETE OSSERVARE LA "DANZA DI ACCOPPIAMENTO" DI QUESTO SERPENTE?!! CLICCATE QUI!!

Clicca per ingrandireLa biscia dal collare (Natrix natrix)

Nome comune: rospara, serpe d'acqua.

Presenta le seguenti caratteristiche:
• pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali, ma più in alto di quelle del biacco
• colorazione grigia con macchie laterali nere, ventre chiaro
• testa scura, con mandibola giallo chiara chiazzata di nero, delimitata da una fascia chiara e poi di nuovo scura (il “collare”)
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.

Molto veloci nei movimenti, arrivano a 120 cm di lunghezza. Spesso nei pressi di fontane, fossi, fontanelle.
I giovani hanno solo la testa macchiata di giallo e nero, il corpo è grigiastro col ventre giallo.

Ecco alcune belle foto di biscia dal collare che ci sono state mandate da Luigi Civita, che ha avvistato questo splendido animale nel suo giardino e ci ha chiesto un aiuto per il riconoscimento.







Clicca per ingrandireIl saettone (Zamenis longissima)

Nomi comuni: frustone (come per il biacco), biscione.

È il serpente più grande del Lazio e si distingue dalla vipera per diverse caratteristiche:
• pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali
• colorazione uniforme grigia, con ventre chiaro
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.

Molto veloce nei movimenti, arriva a 200 cm di lunghezza. Si arrampica facilmente sugli alberi.
Il giovane somiglia ad una biscia d’acqua: sulla testa ha macchie gialle e nere, il corpo è grigiastro con macchie nere.



Il cervone (Elaphe quatuorlineata)

Clicca per igrandireNomi comuni: pasturavacche (per una leggenda secondo la quale questo serpente ama succhiare il latte dalle mammelle delle vacche!).

Si distingue facilmente dalla vipera per diverse caratteristiche:
• pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali, più scura rispetto al corpo
• colorazione marrone-grigiastra con 4 linee longitudinali scure
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.

Molto lento nei movimenti, arriva a 150 cm di lunghezza. Predilige ambienti boscosi, umidi e ricchi di vegetazione, difficilmente si spinge al centro delle città.
Il giovane somiglia ad una biscia d’acqua: ha il corpo grigiastro con macchie nere.

Un "serpente" che serpente non è...
L'orbettino (Anguis fragilis)

Nomi comuni: biscia, orbettino.

Presenta il corpo simile a quello dei serpenti, ma in realtà appartiene al gruppo dei "Sauri", cioè delle lucertole.
L'evoluzione lo ha portato alla perdita degli arti, ma conserva, a livello scheletrico, il cinto pelvico (le ossa del bacino) e quello perrorale (scapole e clavicole).

Si tratta di un animale schivo e timodo, estremamente mansueto, che raramente arriva a mortdere se disturbato. Il suo morso è completamente innocuo.

Piuttosto lento nei movimenti, arriva al massimo a 50 cm di lunghezza. Predilige ambienti boscosi, umidi e ricchi di vegetazione, difficilmente si spinge al centro delle città.
Il giovane ha il corpo giallo con strie lingitudinali nere.

Il serpente che avete trovato non è tra questi? Si tratta probabilmente di una specie esotica importata. Chiamateci per avere delucidazioni sul riconoscimento!

Rischi per l’uomo
Se si tratta di una vipera il morso è effettivamente pericoloso, specie se a rimanerne vittima è un bambino, un anziano o un animale domestico. Non muovete la persona, non incidete la ferita con un coltello, non succhiate via il veleno. Bloccate l’arto al di sopra del morso e chiamate il centro antiveleni dell'ospedale più vicino.

Se siete stati morsi da un biacco, da un cervone, da un saettone o da una biscia d’acqua niente paura: è come il morso di un gatto! Disinfettatevi semplicemente la parte e aspettate con pazienza, la ferita si rimarginerà senza danni in pochi giorni.

Principali patologie di cui sono vittime i serpenti
I casi in cui i Rettili siano stati riconosciuti responsabili di trasmissione all'uomo di malattie infettive sono fortunatamente pochissimi. L’unica infezione batterica pericolosa è la salmonellosi, veicolata da un gruppo di batteri estremamente variabili, alcuni dei quali trasmissibili all’uomo, ma solo se con carica batterica elevata.
Negli USA attorno agli anni ’70 vi fu un vero e proprio “allarme salmonella” nei “rettili domestici”, quando furono segnalati diversi casi di contagio nei bambini da da parte di testuggini palustri acquistate come animali da compagnia.
L’abbandono di questi animali in ambienti naturali ha provocato il diffondersi della malattia anche tra i rettili selvatici.

La crescente diffusione di rettili come animali da compagnia in Europa (Iguana iguana, Varanus exanthematicus, Elaphe guttata, etc.) desta qualche preoccupazione tra veterinari e biologi, specie quando gli animali sono importati da altri paesi e non nati in un allevamento italiano.
Sporadiche segnalazioni di salmonellosi trasmessa dai serpenti all’uomo si sono rivelate a carico perlopiù di rettili “domestici”.

In ogni caso è utile ricordare che la salmonellosi si contrae difficilmente da un rettile, in quanto il batterio deve essere presente nel “veicolo” con una carica molto elevata e deve essere ingerito.
Una normale igiene personale (per es. lavarsi le mani dopo aver manipolato un rettile) ne ostacola la trasmissione.
Molto più facile è contrarre la salmonellosi da uova crude o da dolci preparati con uova crude!!!



Testi: Silvia Sebasti
Tavole a colori: www.ittiofauna.org
Tavole BN: da Baccetti et al. Zoologia II Zanichelli