IL RICCIO AFRICANO
In questa sezione troverete informazioni inerenti il benessere del riccio africano (Atelerix albiventris). Sulle principali patologie è utile consultare questo articolo (in inglese).

Questo piccolo mammifero originario dell'Africa fa parte della famiglia Erinaceidae dell'ordine degli Insettivori (è uno stretto parente dei toporagni).

Fermo restando che gli animali esotici vivono meglio in natura e nel loro paese di origine, se già ne avete uno in casa di seguito troverete le indicazioni per tenerlo al meglio.


1. Carattere e indole

Solitario e schivo, ma anche vispo, curioso e intelligente, difficilmente perde del tutto la sua natura selvatica. Non è gregario, cerca la giusta compagnia del suoi simili solo durante il periodo riproduttivo.

Si adatta alla convivenza con i gatti (generalmente dopo un primo momento di studio reciproco si ignorano a vicenda), mentre non è bene lasciare il riccio incustodito in presenza di cani o furetti, che sono potenziali predatori (anche per gioco) e facilmente lo possono ferire.

Il riccio africano ha abitudini notturne
. Le abitudini di vita si rifanno anche ad un orologio biologico interno che scandisce le ore di veglia e di sonno; non è assolutamente facile né salutare cercare di modificare questi ritmi.

Se la casa in cui si vive è piccola, o anche se è grande ma affollata, la presenza umana risulta di maggior impatto sulle abitudini di un animale notturno quale il riccio: la luce accesa e spenta in continuazione, la televisione, la radio, il telefono che suona sono tutti forti fattori di disturbo per l'animale.

Un simile stress facilmente lo rende irascibile, ancora più timido e schivo e il forte stress può alla lunga farlo ammalare.


1.1 Rapporto con l'uomo

Il riccio solo raramente stabilisce un vero e proprio legame affettivo con l’essere umano. Non ama essere manipolato, carezzato o rigirato tra le mani.

Non mostra aggressività nei confronti dell'uomo, anzi spesso lo teme perchè lo vede come predatore.

Se si sente minacciato si difende chiudendosi in una stretta palla, facendo scatti mirati a pungere l'aggressore ed emettendo un sibilo simile a quello di un serpente a sonagli.

Non tollera odori "artificiali" (profumi, detersivi, deodoranti per ambienti, etc.), o suoni ad alto volume (voci umane, televisore, aspirapolvere o altri elettrodomenstici rumorosi, musica). Si mostra di fronte ad eventi e persone sconosciute timido e molto pauroso.

Si tatta di un animaletto molto sensibile e intelligente, che va quindi trattato con attenzione e delicatezza, per evitare che la sua naturale diffidenza prenda il sopravvento facendolo... chiudere a riccio!

Con questa espressione intendiamo dire che ogni nostro "slancio d'affetto" nei suoi confronti può essere interpretato come un'aggressione e per questo il riccio può spaventarsi e diventare estremamente diffidente (regola che comunque vale per la maggior parte degli animali selvatici).

Per tutto quanto esposto non è consigliabile consideralo un animale da tenere in casa specialmente si se hanno bambini, che tendono a tormentarlo per "vedere come si chiude"...


2. Alloggiamento

In natura il riccio, per assecondare il suo carattere elusivo e timido, di abitudini notturne o crepuscolari, scava tane sotteranee in cui si nasconde per dormire durante il giorno e dove partorisce e alleva i piccoli. Spesso dorme anche ai piedi degli alberi, tra le radici, nascosto nella lettiera di foglie.

In cattività la soluzione ottimale sarebbe quella di alloggiare il riccio in un giardino NON TRATTATO CON DISERBANTI E INSETTICIDI e in cui siano presenti siepi e alberi.
Solo in questo modo può infatti manterere inalterato il suo ritomo circadiano (cioè i suoi "orari" naturali di attività) e vivere "da riccio".

Ma ci sono alcune importanti accortezze da adottare:

- il giardino deve essere circondato da mura o reti interrati a più di 1 metro di profondità: il riccio è infati un ottimo scavatore e facilmente "evade", in particolar modo se è maschio, col rischio di finire sotto un'automobile o essere sbranato dai cani...

- è importante, anzi, essenziale, che il riccio disponga durante l'inverno di una casetta riscaldata oppure possa entare liberamente in casa a piacimento attraverso una porta-finestra che rimane sempre aperta. A differenza del riccio europeo (Erinaceus europaeus) infatti, il riccio africano non va in letargo (in Africa l'inverno è più mite), ma ai nostri climi soffre molto il freddo e facilmente è soggetto a malattie respiratorie anche gravi (polmonite) di cui può morire; in generale non tollera temperature troppo basse, sotto i 10° C si ammala;

- non ci devono essere cani: anche solo per giocare prendono in bocca i ricci causando lesioni che facilmente si infetano a contatto cl terreno e risultano mortali.

In mancanza di spazi aperti idonei è sconsigliabile adottarne uno, in casa spesso sono costretti a vivere in una gabbia, con enorme stress e sofferenza in quanto restano sempre "visibili" e facilmente si sentono predati.

Se già ne avete uno e non disponete di un giardino, l'ideale è che il riccio abbia la possibilità di girare per casa (o almeno per una stanza). Tende a depositare feci e urina sempre nello stesso punto, da cui è facile rimuoverle. Per dormire l'ideale è una casetta in plastica (sono in commercio casette per roditori) riempita di fieno e messa in un angolo buio e tranquillo.

Se disponete di un grande terrario (ma grande davvero!), il riccio vi può essere alloggiato, avendo cura di usare una lettiera idonea (la migliore è tutolo di mais NON PROFUMATO) che deve essere pulita 1 volta alla settimana.
Trucioli di segatura, lettiere polverose, agglomeranti o sabbie a grana grossa, sono irritanti per le mucose e la pelle del naso mentre il solo fieno non riesce ad assorbire feci e urina.
Nel terrario deve essere presente una casetta in plastica (quelle da roditori in commercio vanno benissimo) riempita con fieno.

IMPORTANTE: il riccio, come del resto quasi tutti gli animali, è molto abitudinario; una volta individuata la sua migliore sistemazione in giardino o in casa, non spostate la sua casetta e non cambiategli stanza in continuazione, lo disorientereste stressandolo molto...


3. Alimentazione

Principalmente insettivoro, con un metabolismo piuttosto elevato specialmente durante le ore notturne, ha bisogno di piccole quantità di cibo molto frequenti.

Se ha a disposizione un giardino di grandi dimensioni NON TRATTATO CON DISERBANTI E INSETTICIDI (meglio ripetersi, ne va della vita di questi animali!!!) generalmente trova da solo quanto gli è sufficiente:
- chiocciole
- lombrichi
- insetti e loro larve.

Resta comunque buona abitudine integrare la sua dieta con camole della farina e del miele e della frutta fresca:
- mela
- pera
- banana (in piccole quantità)
- fico d'india sbucciato.

La frutta dve essere sempre lavata e sbucciata, per evitare l'ingestione di pesticidi, letali anche in piccole dosi.

Qualora non sia possibile, o in emergenza, possono essere somministrate crocchette per gatti, ma non devono mai costituire il cibo principale, perché causano obesità e danni al fegato.

Le vaschette per il cibo devono essere sempre ben pulite, per evitare che le mosche vi depositino le larve (i cosiddetti bigattini): una volta ingerite queste mangiano l'animale da dentro facendolo morire per emorragie interne con enormi sofferenze!

MAI somministrare alimenti contenenti latte o latticini: tutti i ricci sono fortemente intolleranti al lattosio!!!!!

Per quanto riguarda l’acqua, sebbene il riccio in natura beva poco, in giardino non guasta (e non costa nulla) tenere una ciotola (o anche un economico sottovaso) con acqua pulita sempre a disposizione (è sufficiente cambiarla 1 volta al giorno).
In cattività è bene tenere sempre un beverino pieno a disposizione dell’animale soprattutto in considerazione di alimentazioni a base di cibi industriali disidratati o di alloggiamenti in appartamenti molto riscaldati.



Testo: Silvia Sebasti
Foto: Riccardo Ruberti